Localizzazione
Percorso dettato dalla presenza di diversi forni comuni: TRAVERSA F. TORRACA, VIA L. SINISGALLI, VIA M. PAGANO, VICO III L. SINISGALLI, PIAZZA E. GIANTURCO, VIA G. FORTUNATO - FRAZIONE SAN CATALDO
Descrizione del bene
Aree tematiche | Saperi tecnici e artigianali |
Valutazione interesse culturale | I forni comuni rappresentano per la comunità di San Cataldo un vero e proprio pezzo di storia. Infatti negli anni 50 l'Ente Riforma Fondiaria oltre a donare una serie di terreni ai cittadini sancataldesi costruì per essi un forno per ogni ?quartiere?. Essi venivano utilizzati da più famiglie e ancora oggi questi forni vengono utilizzati in primis per fare il pane (alimento primo della nostra dieta). A monte di tutto questo, per la realizzazione del pane era necessario l'ingrediente principale: il grano. Il popolo sancataldese, di origini puramente contadine, per anni ha versato sudore nei campi per la semina, mietitura e la lavorazione di quest'ultimo. Tali fasi racchiudono un vero e proprio ciclo, che rappresenta una vita basata sul duro lavoro, ma che lasciava grande spazio ai sinceri valori della vita. |
Contesto | I forni comuni rappresentato per San Cataldo tutt'ora un punto di ritrovo tra le varie famiglie che si cimentano nella realizzazione del pane e derivati. Una vera e propria tradizione che è viva da oltre mezzo secolo. |
Descrizione modalita' di gestione | Il Sentiero del Pane che si tiene il 12/08 è caratterizzato da un percorso congiungente i forni principali della frazione, vari punti gastronomici in cui i visitatori possono degustare i prodotti tipici proposti. Inoltre sono proposte varie mostre legate al ciclo del grano, agli antichi attrezzi e strumenti di cui si servivano i contadini nella vita quotidiana, e alla realizzazione del pane. Lungo il percorso artisti e musicisti allietano la serata con musica popolare e spettacoli. |
Caratteristiche significative | Il Sentiero del Pane è una manifestazione gastronomica/culturale, realizzata a San Cataldo di Bella, finalizzata ad evidenziare una delle peculiarità del nostro territorio: la produzione artigianale dell'alimento primo della nostra dieta, il pane. I "Forni comuni", sorti negli anni '50 anche grazie all'intervento dell'Ente Riforma Fondiaria, hanno contribuito ad ampliare e tenere viva tale tradizione fino ai giorni nostri; per questa ragione l'evento è strutturato come un percorso congiungente i principali forni della frazione. All'interno del "Sentiero del pane" trovano spazio diversi punti gastronomici, dove poter degustare i prodotti legati al rito del pane; essi sono preparati secondo le antiche consuetudini, sfruttando le ricchezze dell'agricoltura locale. Particolare rilevanza è data anche agli aspetti culturali e folclorici insiti nella storia di tale alimento; infatti, è allestito un piccolo museo all?interno di un forno dove, oltre a poter ammirare gli strumenti utili alla produzione del pane, sono esposte una serie di didascalie aventi a oggetto la storia dei forni e le superstizioni magiche a essi correlate. E', inoltre, predisposta una mostra tematica sul ciclo del pane (aratura, semina, mietitura, pesatura, cernita e macinazione) secondo le antiche modalità produttive; sono, quindi, inseriti nel percorso una serie di stands in cui trovare esposti gli utensili e i macchinari di un tempo, essenziali per il suddetto ciclo, corredate di didascalie utili a illustrare il processo di produzione della materia prima del pane: la farina. Inoltre all'interno della manifestazione troverà luogo una piccola area dedicata ai vari attrezzi antichi di un tempo che venivano utilizzati quotidianamente. Allo scopo di sostenere le attività artistico/artigianali svolte sul nostro territorio, infine, sono presenti diverse esposizioni di lavori compiuti dagli artisti e artigiani della zona: i lavori consisteranno in sculture in pietra e legno, produzioni di antichi attrezzi utilizzati in agricoltura e ulteriori manufatti di vario genere. |
Bibliografia | Lucania Persa, film di Luigi Di Gianni, 2013. |
Piano di salvaguardia proposto
Partecipazione comunita'
La comunità partecipa in modo attivo realizzando i vari prodotti tipici legati al pane sfruttando tutte le ricchezze dell'agricoltura della nostra terra. Vari artisti e artigiani locali mettono inoltra in mostra le proprie opere. Sono circa 200 i cittadini Sancataldesi coinvolti nella realizzazione di tale manifestazione.
Dove Mangiare
Agriturismi
Az. Agr. I Cinque Venti
C.da S. Antonio Casalini, 85
85051 - Bella (PZ)
Tel.: 0976 6100 - Fax: 0976 6100
Cell.: 338 4058190
POSIZIONE: distante km. 1 dal centro abitato
PERIODO DI APERTURA: annuale
SALE DA PRANZO INTERNE: 1
COPERTI SALE INTERNE: 50
SERVIZI: riscaldamento - accesso disabili - bagno disabili - parcheggio riservato
PRENOTAZIONE: obbligatoria
MENU: turistico
TIPO DI CUCINA: tipica localeec.
Dove Dormire
Az. Agr. Valle dell'Oro [Agriturismo]
C.da Valle dell'Oro - Loc. Sant'Antonio Casalini
85051 - Bella (PZ)
Tel. 347 9330677
Bio-Agr. La Taverna del Pastore [Agriturismo]
C.da Toppa Castelluccio
85051 - Bella (PZ)
Tel. 328 1917511 Fax 0976 3840
Storia e cultura
La storia
Il piccolo comune di Bella ha origini assai remote e per alcuni sarebbe stato edificato sulle rovine di Numistrone, antica città lucana distrutta nella battaglia combattuta tra Annibale e Marcello (210 a.C.).Tra le fasi storiche davvero salienti senz’altro si può ricordare il ruolo importante assolto dal comune del Potentino durante i moti rivoluzionati del 1799 e, in modo particolare nel 1861, quando i bellesi, arroccati nel castello, riescono, seppur in parte, a resistere alla sopraffazione delle bande del brigante lucane Carmine Crocco.
Il patrimonio culturale
Nel cuore del suo centro abitato, di origine prenormanna, Bella annovera un patrimonio architettonico e artistico di elevato valore. Ricordiamo l’imponente castello aragonese, risalente all’anno Mille, completato nel 1567 e danneggiato dal terremoto del 1694. Un audace restauro gli ha conferito l’attuale aspetto che colpisce e incuriosisce chiunque lo osservi. Del maniero sono ancora visibili due delle tre torri originarie, oltre al portale e a un arco in stile romanico. Diversi edifici attraversano l’abitato con portali databili tra ‘600 e ‘700.
Archeologia
In diversi punti del territorio di Bella scavi archeologici hanno portato alla luce reperti e oggetti antichi utili a desumere le origini del paese.Nella frazione di Sant’Antonio Casalini, sono stati rinvenuti resti di ambienti medioevali utilizzati come luogo di sepoltura individuale e collettiva senza corredo, oltre a strutture sepolcrali.Le testimonianze della civiltà romana trovate nel territorio sono davvero tante, in contrada Pietrascritta, ad esempio, sono state rinvenute stele funerarie latine con iscrizioni, mentre nel centro distrutto di Santa Sofia, sono stati ritrovati numerosi frammenti di vasi e tracce di mura romane.
{ tab Gastronomia}
C’è un elemento che non può mancare sulle tavole bellesi, oltre al pane, si tratta della pasta fresca fata in casa dalle mani sapienti delle donne del paese.
Dagli strascinati ai fusilli, dalle lagane ai cavatelli, fino alle orecchiette e alle manate e per ogni forma un condimento saporito che non delude i commensali.
Ottimi anche i formaggi podolici e i salumi, e poi anche i funghi e i tartufi, tra questi si distinguono due tipologie: il “bianchetto”, dalla forma arrotondata e con la polpa di color nocciola, e il più diffuso “scorzone nero”.
Natura e dintorni
Bella resta impressa nella mente e nel cuore del visitatore anche per i suoi meravigliosi boschi patrimonio ambientale, naturalistico e storico un’opportunità unica per immergersi nell’anima di questo pezzo di Basilicata.
Il bosco di Santa Croce, in località “Acqua di Faggio”, è sicuramente uno dei luoghi verdi in cui ci si perde per la bellezza e la purezza, ma anche per il valore evocativo, dal momento che proprio qui, un tempo, si sono mossi i briganti guidati dal lucano Carmine Crocco. Non meno affascinante dal punto di vista naturalistico è raggiungere le fonti di acque minerali sulfuree che si trovano in località San Cataldo di Bella.
Fonte: APT Basilicata